Il terzino sinistro del Milan, Theo Hernandez, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport a una settimana dal derby contro l’Inter: «Ci sentiamo molto tranquilli nell’approccio a questa partita. Dobbiamo affrontarla come abbiamo fatto finora, correndo e lottando. E cercando di vincerla. Possiamo vincere. Ora abbiamo una squadra di ottimo livello, c’è un grande gruppo, un gruppo vero. La tifoseria è con noi. C’è tutto per vincere».
IBRAHIMOVIC – «E’ fondamentale. Da quando è arrivato, è cambiato tutto. Ci aiuta, ci parla, ci sostiene, uno per uno. Un leader vero. Siamo felici che sia di nuovo con noi».
HAKIMI – «L’ho avuto come compagno, so bene chi è e cosa può fare, è un grandissimo giocatore. Ma io darò tutto perché non faccia nulla. Non lo farò passare. So quanto conta».
BRAHIM DIAZ – «E’ impressionante. Davvero bello vederlo giocare. Ha solo un anno di contratto, ma sarebbe ottimo se restasse con noi a lungo».
DIFFERENZE – «Qui il calcio è più tattico e più fisico, in Spagna si gioca di più con la palla. Ma mi sono adattato bene. Sono qui da un anno e sì, calcisticamente è stato l’anno più bello della mia vita. Un sogno».
FUTURO – «Voglio restare qui a lungo. Sono qui per restare. Sono felice, è come se fosse casa mia. Ma d’altra parte sapevo già che il Milan era la scelta giusta per la mia carriera. Il Milan era la priorità fin dal subito. Mai avuto dubbi, e ho fatto bene. Sono felice anche perché la mia famiglia mi appoggia. Mio fratello Lucas è lontano ma mi sta aiutando. Lui è anche il mio migliore amico, è tutto. Come mia mamma. Sono le due persone più importanti della mia vita. Ci ha aiutato da sola, ci ha cresciuto da sola. Senza di lei, io e Lucas non saremmo dove siamo ora. Di mio padre invece preferisco non parlare».
PIOLI – «Importantissimo. Da quando è arrivato le cose sono state chiare, ci ha detto cosa fare. E’ arrivato in un momento molto difficile, non vincevamo e la tifoseria non era contenta. Siamo cresciuti molto come gruppo e nei singoli. Quando è uscita la notizia che poteva andarsene, non ho capito perché: stava facendo benissimo. Ma per fortuna è rimasto. Un allenatore incredibile».
NAZIONALE – «A volte gli allenatori hanno le loro idee e i loro giocatori, però onestamente mi sembrava che dopo un anno così… Continuerò a lottare perché mi chiami. Il mio obiettivo è l’Europeo e ho un anno per riuscirci».