Immaginate di scendere in campo insieme a vostro fratello sia nel Club che in Nazionale. Praticamente un sogno. Per di più, immaginate se addirittura quel fratello fosse gemello e giocasse praticamente nel tuo stesso ruolo. Ecco, la storia che leggerete oggi è realtà: Tommaso e Giacomo Benvenuti giocano nella stessa squadra da quando sono bambini e hanno esordito lo stesso giorno, nella stessa partita, in Nazionale, vincendo anche la prima partita della storia del loro Paese.
Benvenuti a San Marino
Probabilmente la loro provenienza, per qualcuno, è intuibile. Sono infatti due terzini, uno mancino e uno destro. Nati a San Marino nel 2006, hanno da poco compiuto 18 anni e giocano nel Sassuolo, con cui sono secondi in classifica nel campionato Primavera 1 e stanno disputando la Youth League, l’equivalente della Champions League giovanile, dopo che i neroverdi hanno vinto lo Scudetto Primavera nella passata stagione. Loro, però, non c’erano: un anno in prestito, insieme, in Serie D, nella Victor San Marino, dove sono arrivati grazie anche alla necessità di avere due under-18 in rosa da regolamento Serie D, e dove proprio per questo spesso si sono direttamente dati il cambio: «Gli speaker andavano in confusione: si sentiva dire “Esce Benvenuti…” e un momento di silenzio, per poi dire “Entra Benvenuti”».
La loro storia parte proprio dal piccolo Stato enclave dell’Italia: «Siamo nati a San Marino e a 13 anni siamo entrati nella San Marino Academy. Ci ha permesso di affrontare società di livello, non solo a livello regionale. Giocavamo in attacco, addirittura: uno centravanti e l’altro esterno. Abbiamo iniziato a fare alcuni provini in giro per l’Italia e andavano bene: la prima squadra a interessarsi fu il Sassuolo e accettammo subito. Si parlava molto bene del loro settore giovanile e del loro metodo di lavoro con i giovani». In neroverde si sono affermati e quest’anno, rientrati alla base, stanno conducendo coralmente una stagione da urlo: «Essere in squadra con il tuo fratello gemello ti dà un metro di paragone delle tue prestazioni. Vedere tuo fratello che fa bene ti sprona. Giocare insieme nel campionato Primavera 1 con il Sassuolo è un’esperienza di livello e formativa», ci raccontano.
In Europa (anche) con il Sassuolo
La Youth League è un grande banco di prova. Soprattutto per il Sassuolo, che quest’anno disputa la Serie B ma si ritrova con un settore giovanile di livello che punta in grande: «Abbiamo giocato le prime due partite contro il Daugavpils, una squadra lettone, e l’ultima invece con il Betis Siviglia. La grande differenza è l’impostazione della squadra: sono allenati per giocare palla a terra, si vede anche da come sono abituati a colpire il pallone. I difensori centrali, però, sebbene fossero bravi con il pallone tra i piedi, difensivamente facevano fatica». E soprattutto, farlo in neroverde ha un sapore diverso: «Disputare la Youth League con il Sassuolo è assolutamente speciale perché nessuno qui è abituato. È un orgoglio per tutto il Club e per i miei compagni: rispetto alle squadre italiane più blasonate, loro non hanno conquistato questa opportunità grazie alla prima squadra ma alle prestazioni in campo, vincendo lo Scudetto».
Il loro percorso, come detto, ha fatto della Serie D un momento di crescita nella passata stagione. Titolari e neanche maggiorenni: «Lo scorso anno siamo andati in prestito alla Victor San Marino, in D, dove eravamo le due quote u18 necessarie in D. Questo ci ha permesso di fare una stagione formativa e… di scambiarci spesso durante la partita, essendo gli unici due 2006 in rosa! Gli allenatori ci confondono in campo, specialmente durante le partite in cui nell’impeto della gara è più complicato».
Quelle vittorie insieme in Nazionale…
Non passa inosservato il loro passaporto. Nati a San Marino, dopo aver fatto tutta la trafila giovanile hanno esordito in Nazionale maggiore a settembre, nella partita contro il Liechtenstein. E quel giorno è arrivata la prima vittoria ufficiale nella storia del loro Paese. La vittoria del gruppo di Nations League e una storica promozione sono stati la ciliegina sulla torta: «La nostra Nazionale è particolare. Siamo talmente pochi che è facile arrivarci. Permette a ragazzi che hanno una vita normale di vivere momenti unici. Noi in Primavera chiaramente siamo gli unici a giocare in una Nazionale maggiore. Il senso di appartenenza è molto forte: siamo nati a 5 minuti dallo stadio. Aver vinto il girone di Nations League è stata una cosa senza senso: una sensazione di rivincita perché siamo cresciuti vedendo il nostro Paese perdere tutte le partite. C’è solo un professionista, Nanni, e poi ci siamo noi nel Sassuolo. L’andata contro il Liechtenstein è stata anche il nostro esordio in Nazionale: incredibile ma abbiamo subito vinto alla prima, impensabile. E poi la vittoria nell’ultima partita che ci ha permesso di vincere il gruppo è stata una cosa senza senso!».
Sicuramente, ci raccontano Giacomo e Tommaso Benvenuti, «essere cresciuti a San Marino ti spinge verso una maggiore accessibilità al percorso calcistico, la federazione lavora molto su quello facendo giocare la San Marino Academy contro squadre professionistiche». E anche i compagni fanno domande: «La nostra nazionalità suscita curiosità. Fa molto ridere cosa accade con il passaporto: siamo andati in trasferta a Lecce e all’aeroporto ci chiedevano dove fosse, pensavano nell’Europa dell’est, ci hanno fermato perché il nostro passaporto è diverso da quello dei nostri compagni». Lo sguardo è alla stagione in corso e agli obiettivi futuri: «Adesso vogliamo continuare il nostro percorso con il Sassuolo. Vogliamo fare gli step giusti, andare in C a fare una tappa intermedia per poter crescere ancora. La Serie D è stata un passaggio importante per confrontarci con il calcio dei grandi. E andare in A, un giorno, magari giocare contro… tanto insieme giochiamo già in Nazionale!».
Se a San Marino si erano formati i gemelli Shpendi, ora protagonisti in Serie B e sbocciati nel Cesena, la storia adesso si sta ripetendo.