di Gabriele Codeglia
La Roma prosegue nella sua marcia verso la qualificazione all’Europa League e lo fa battendo un avversario ostico come l’Hellas Verona di Ivan Juric. I ragazzi di Fonseca, di fatto, mettono al sicuro il risultato già nel primo tempo con i gol firmati Veretout (su rigore) e Dzeko. Gli scaligeri la riaprono ad inizio secondo tempo con la rete di Pessina, ma non riescono nella rimonta.
Ecco i migliori e i peggiori del match.
TOP
SPINAZZOLA – La fascia sinistra ormai è roba sua. Stasera è in grande forma e confeziona una prestazione di livello assoluto. Su è giù fino al triplice fischio di Maresca: quantità e qualità. Un cioccolatino sulla testa di Dzeko a tempo ormai scaduto, prima dell’intervallo, permette al bosniaco di raddoppiare e segnare il quindicesimo gol in campionato. Poi nella ripresa si ripete con un filtrante, ma questa volta l’ex City spreca malamente calciando alto da ottima posizione. Instancabile.
VERETOUT – In mezzo al campo è sempre più una garanzia. Se non c’è Perotti, il rigorista è lui e dal dischetto si conferma glaciale. Ritrova il gol dopo quello segnato al Parma una settimana fa. Terza marcatura stagionale. Acquistato da Petrachi l’estate scorsa, ad un anno di distanza, si può tranquillamente dire che la scelta dell’ex direttore sportivo sia stata più che azzeccata. Sottovalutato.
PESSINA – Sesto gol stagionale alla prima vera esperienza in Serie A. Il cartellino è di proprietà dell’Atalanta. Non c’è da stupirsi, vero? Juric, allievo di Gasperini, consegnerà al suo ex mister un giovane trequartista che, dopo un anno ‘a farsi le ossa’, diventerà sicuramente una pedina importante nello scacchiere del tecnico di Grugliasco. Nel frattempo, all’ombra dell’Arena, se lo godono. Laureando.
FLOP
DIAWARA – Semplicemente non è una delle sue serate migliori. Fonseca lo capisce e lo toglie al 66′, inserendo Cristante. In una stagione di alti e bassi, il centrocampista guineano fatica a trovare continuità di rendimento. Il primo gol non è ancora arrivato: serve una svolta netta per ripagare la fiducia della società che lo ha pagato ventuno milioni di euro offrendogli un contratto quinquennale. Deludente.
VERRE – Gli concediamo la scusante del ruolo, in un attacco spuntato e ‘leggero’, è chiamato a sacrificarsi come falso nueve. Non gli riesce molto bene, però poteva e doveva fare meglio. Juric lo fa uscire poco dopo che i gialloblu hanno riaperto il match, ma senza trovare l’esito cercato. Controcorrente.
EYSSERIC – Prende il posto di un Verre spento, ma il suo ingresso non porta i frutti sperati. Evanescente e poco incisivo. Chissà se Juric gli tirerà le orecchie. Deludente.