Il Torino ha presentato oggi in conferenza stamapa il nuovo allenatore Davide Nicola, subentrato a Marco Giampaolo.
SFIDA – «È una sfida speciale, ci tengo perché la storia del Toro è blasonata e deve rappresentare una costante. Voglio iniziare da subito senza perdere tempo in parole, ma agire sulle priorità: dobbiamo avere un cambio di rotta».
CAMBIAMENTI – «Serve il gruppo e servono relazione schiette. Abbiamo bisogno di stare bene tra di noi e credere nel lavoro. Non mi interessa cosa si è fatto prima: non ero dentro, non spetta a me giudicare. Oggi terzo allenamento, ho lavorato sulle priorità. Il gruppo è fondamentale, poi arriverà il resto. I risultati sono una conseguenza: non chiederò mai un risultato, ma la prestazione fatta di equilibri e senza paura di sbagliare».
MOMENTO – «C’è una rosa e un ambiente disponibile. Non mi interessa cosa si è detto prima, voglio farmi le mie idee. Mi aspetto certi comportamenti, solo questo ci farà raggiungere l’obiettivo. 13 punti in classifica sono pochi e i valori nostri possono essere migliori. Iniziato nuovo percorso, ci sono 20 partite: dovremo costruire un percorso per raggiungere la salvezza. È un club che ha ambizioni, ma essere coscienti serve per fare il passo successivo».
BENEVENTO – «Tre giorni sono pochi per dare impronta e identità definitiva, ma sono sufficienti per dire la direzione verso la quale si vuole andare. Mi aspetto che seguano gli obiettivi. È una partita importante e ci sono diverse difficoltà, mi aspetto anche grande entusiasmo come lo metto io».
SPOGLIATOIO – «È una sfida speciale, con certe relazioni e certi atteggiamenti possiamo uscirne. Ho detto loro che bisogna gestire le emozioni per raggiungere l’obiettivo. Bisogna zigzagare per raggiungerlo, serve volontà di arrivarci. Il difficile è rimanere equilibrati, ma dobbiamo continuare giorno dopo giorno. Io credo in questi ragazzi».
BELOTTI – «Adatto e plasmo i miei principi alle caratteristiche dei giocatori. Ho fatto poche richieste, serve leggerezza, voglia, entusiasmo e determinazione. E per questo bisogna dare pochi compiti. La generosità non è un aspetto negativo se convogliato nella giusta direzione. Bisogna però essere ordinati».
APPROCCIO – «Bisogna affidarsi al gruppo: ci sono i più esperti e i più giovani, ognuno ha la sua importanza. L’ allenatore deve essere coerente nelle richieste e dimostrare che l’idea è non solo convincente, ma redditizia. Abbiamo cominciato metodologia diversa, ma i collaboratori mi hanno dato una mano. Nulla si costruisce in un giorno, ma per distruggere ci vuole meno di un secondo. Il lavoro ti porta a raggiungere l’obiettivo».