Come cambia il Torino con Moreno Longo

by Redazione Cronache
Moreno Longo torino

Moreno Longo è legato al Torino da un doppio filo conduttore. Si è formato nelle giovanili della città in cui è nato tra il 1988 e il 1994 come calciatore e tra il 2009 e il 2016 come allenatore. Ma quella tra il Toro e il suo nuovo tecnico è una storia fatta di successi: alla guida della Primavera ha centrato per 4 volte l’accesso alle Final Eight, arrivando in 2 casi in finale e vincendo lo Scudetto nel 2015, oltre alla Supercoppa Italiana nella stagione successiva. Insomma, è l’uomo giusto per rilanciare la squadra in precedenza di Walter Mazzarri, che ha rescisso consensualmente il contratto con il Club nella giornata di martedì.

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Il Torino di Moreno Longo

Dopo aver allenato la Pro Vercelli (salvezza in Serie B con 12 risultati utili consecutivi) e portato il Frosinone in Serie A, eccolo nuovamente a Torino, dove ritrova due pupilli in cerca di opportunità: Simone Edera (che rientra dai box) e Vincenzo Millico, fiore all’occhiello delle giovanili granata.

Il tecnico predilige a difesa a 3, sebbene la sua Primavera sia stata schierata anche con la difesa formata da 4 unità. Nei professionisti, tra Vercelli e Frosinone, è ricorso a un 3-5-2 che faceva presto a diventare un 3-4-1-2. Il portiere è una certezza: Salvatore Sirigu punta l’Europeo da vice-Donnarumma e non corre pericoli. Davanti a lui, Armando Izzo e Nicolas Nkoulou sono intoccabili, mentre a completare il pacchetto Lyanco è in vantaggio su Gleison Bremer e Koffi Djidji. A centrocampo c’è una certezza: Tomas Rincon. Daniele Baselli punta il rientro e Soualiho Meité è l’altro centrocampista. In caso di 3-5-2 (o 4-3-3) con l’utilizzo di una terza mezzala, Sasa Lukic scalda i motori. Sugli esterni potrebbero esserci Lorenzo De Silvestri e Ola Aina e l’ipotetico trequartista Alex Berenguer, considerando Simone Verdi ai box. E proprio Verdi potrebbe fare anche da spalla ad Andrea Belotti, unico punto fermo offensivo: accanto a lui, per il momento, Millico. Nel 3-4-3 che si palesa all’orizzonte: Berenguer e Verdi gli esterni a sostegno di Belotti.

Chi sale e chi scende al fantacalcio

Per comprendere chi scende in difesa è importante valutare i diversi moduli. Con la difesa a 4 meno spazio per un centrale, con la difesa a 3 invece a sacrificarsi è un centrocampista. Il Torino ha il problema del gol (solo 26 in 22 gare rispetto agli elementi in rosa) e 2 giocatori da rilanciare: Simone Zaza e Simone Verdi. Quest’ultimo rientra nella formazione dei calciatori con il maggior minutaggio che non hanno ancora segnato una rete in Serie A (al netto di 3 assist). Un altro dato, riportato da WhoScored, evidenzia come il calciatore nella gara contro l’Atalanta abbia toccato solo 36 volte il pallone, schiacciandosi sovente sulla linea dei centrocampisti – come testimoniato dall’heatmap – per ripiegare e aiutare la fase difensiva. Vedremo se le indicazioni di Longo diversificheranno da quelle di Mazzarri.

Sostiene Longo: il tecnico parla dei singoli

Durante la conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore del Torino, Moreno Longo ha parlato dei singoli granata.

BELOTTI E ZAZA INSIEME – «Sicuramente è vero che a me piace giocare con due attaccanti. Non è un mistero, quindi proveremo a farli giocare insieme. Molto dipenderà ovviamente dal loro atteggiamento, dalla voglia di aiutarsi».

VERDI – «Ha grandissimi mezzi, qualità straordinarie e calcia sia di destro che di sinistro. Per me è un top. Partendo defilato e accentrandosi può rendere al meglio, ma voglio parlare con lui e vederlo settimanalmente. Mi è capitato di cambiare parere nel guardare un giocatore in tv o da vicino. Con la condivisione si trova una buona ricetta».

EDERA E MILLICO – «Se sono qui se lo sono meritati sul campo, loro sanno benissimo che dovranno dimostrare di valere questa società e questa maglia».