Quando vedi Ronaldinho con il pallone tra i piedi capisci di essere davanti a un genio. Un prediletto del pallone che ti fa sentire piccolo di fronte alla propria tecnica.
Le finte di Ronaldinho
Le sue giocate, le skills e le finte sono nell’immaginario collettivo: colpi di classe e fantasia imprevedibili. Quadri in movimento. Come il passo e doppio passo laterale con cui si porta la palla sul destro, finta di spostarsela a destra e con un movimento di piede e bacino elude l’avversario andando a sinistra con una velocità implacabile.
Un’altra giocata che ha fatto la storia è il sombrero. In palleggio tra gli avversari, oppure un gracile ma deciso scavetto – il drag back sombrero – in cui si porta leggermente il pallone indietro prima di alzarlo e saltare l’avversario. O ancora, con l’utilizzo dell’equilibrio, alza la palla saltando il contrasto con una sorta di sombrero in corsa.
Non lo fermi. Come quando ti punta e con il piede destro crea un elastico in un millesimo di secondo. Ovunque: in mezzo al campo, sulla linea laterale, su quella di fondo. Ti salta e non puoi farci niente. Il doppio tocco è il marchio di fabbrica: rallenta, quasi fino a fermare il pallone, finta di cambiare direzione ma si aggiusta il pallone tanto da continuare nella direzione già intrapresa, lasciando l’avversario dalla parte opposta.
E poi i colpi di tacco. Beh, qui è una Bibbia. Stop orientati, agganci, tunnel: chi ne ha, più ne metta. Ronaldinho, magia. Per esempio 👉 in questo video.