Quali sono i trasferimenti più costosi di sempre?
Ad una settimana dall’inizio del calciomercato più concitato e frenetico della storia, abbiamo recuperato la lista dei giocatori che, mano a mano, hanno rivoluzionato e cambiato la storia del calcio in termini economici.
(vengono presi in considerazione gli acquisti che hanno superato il milione di sterline)
Mister due miliardi
Il primo trasferimento a sei zeri è quello di Giuseppe Savoldi quando, nell’estate del 1975, il Napoli lo strappa al Bologna. Il presidente partenopeo Corrado Ferlaino mette sul piatto la cifra record pari a un miliardo e quattrocento milioni di lire, più il cartellino di Clerici e la metà di Rampanti. In totale, Savoldi viene valutato 2 miliardi di lire: da lì il soprannome, appunto, “Mister due miliardi“.
Gli anni d’oro della Serie A
Dopo Savoldi, sul finire degli anni ’70, l’altra operazione di mercato a destare scalpore e a scatenare polemiche è quella che porta Paolo Rossi al Perugia. La formula della cessione, perfezionata da Giussy Farina, patron del Lanerossi Vicenza e il presidente umbro Franco D’Attoma, si basa sul prestito per due annate a 500 milioni a stagione. Questo trasferimento si pone come vero e proprio spartiacque nel panorama calcistico nazionale: per assicurarsi Pablito, D’Attoma realizza la prima sponsorizzazione di maglia, situazione mai vista prima in Italia.
Col passare degli anni, la Serie A continua ad essere il campionato di spicco in cui si consumano i cambi di casacca più costosi. Escluso l’acquisto di Maradona da parte del Barcellona nel 1982 per un milione e duecentomila peseta spagnole (pari a circa dodici miliardi di lire), tutti gli altri si conclusero nel nostro campionato.
Sempre dal Pibe che passa al Napoli due anni dopo, poi è la volta di Ruud Gullit al Milan (6 milioni di sterline), Roberto Baggio alla Juventus (8 milioni di sterline), Jean-Pierre Papin al Milan (10 milioni di sterline), Gianluca Vialli alla Juventus (12 milioni di sterline), fino all’arrivo di Gianluigi Lentini ancora una volta ad appannaggio di Berlusconi. Il Cavaliere lo veste di rossonero nell’estate del 1992: 18,5 miliardi di lire al Torino che scatenano una vera e propria rivolta, anche sul piano politico.