Controllo
Qui viene illustrato quella che è senza dubbio l’aspetto più importante.
«Il VAR “controlla” automaticamente il filmato per ogni decisione / episodio di possibile o effettiva rete, calcio di rigore o espulsione diretta, o un caso di scambio d’identità, utilizzando diversi angoli di ripresa e velocità di riproduzione. Se il “controllo” indica un probabile “errore chiaro ed evidente” o un “grave episodio non visto”, il VAR comunicherà queste informazioni all’arbitro che deciderà se iniziare o no una “revisione”».
In sostanza, gli addetti della sala VAR richiamano l’arbitro e gli segnalano che c’è un episodio da rivedere, secondo loro. A quel punto sarà l’arbitro a decidere se utilizzare il ‘jolly’, accettare il loro consiglio oppure no e restare sulla propria decisione senza avvalersi dell’aiuto del VAR. Ciò, in effetti, lascia molte perplessità, poiché dal momento in cui, dall’altra parte, c’è un collega che, come i telespettatori, ha già rivisto vari replay e può quindi dire con più sicurezza se una decisione sia sbagliata oppure no, rimane troppa possibilità all’arbitro ‘centrale’ di poter dire ‘no’ alla review.
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Questo, sicuramente, è un punto del regolamento che andrebbe ridiscusso poiché lascia molto potere decisionale già ‘in partenza’ al direttore di gara. Si basa strettamente sulla fiducia che l’arbitro ripone in chi è presente in sala VAR. Poiché, in fin dei conti, si presume che se il VAR dovesse richiamare l’arbitro lo farebbe certamente con valide motivazioni, dopo aver rivisto l’episodio dubbio e dovrebbe quindi godere di assoluta attendibilità.
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