Il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica. Ecco le parole del numero della federcalcio continentale.
IPOTESI – «Nessuno sa quando la pandemia finirà. Abbiamo il piano A, B o C: siamo in contatto con le leghe, con i club, c’è un gruppo di lavoro. Dobbiamo aspettare, come ogni altro settore. Non è una risposta diplomatica: non sapendo quando finirà la pandemia, non possiamo avere un piano definitivo. Per ora ne abbiamo diversi. Non si può paragonare il sacrificio di Euro 2020, principale introito per 50 federazioni su 55, con quello del Mondiale per club, che ancora non esiste. Ricominciare a metà maggio, a giugno o anche alla fine di giugno. Poi, se non ci riusciamo, probabilmente la stagione è persa. C’è anche la proposta di finire questa stagione all’inizio della prossima, che comincerebbe un po’ più tardi. Vedremo la migliore soluzione per leghe e club».
CAMPIONATI – «Se i club iniziano a giocare, anche noi possiamo finire le coppe. Si possono sfruttare le stesse date. Esempio: martedì Milan-Inter e anche, che so, Barcellona-Juventus. Lo stesso giorno: è una situazione speciale e unica».
CONTRATTI – «Sui contratti tra giocatori e club non abbiamo giurisdizione. Se la stagione ricominciasse, servirebbe un compromesso: che i contratti scadano più avanti e che il periodo per i trasferimenti slitti».
EUROPEO – «Io penso che partirà l’11 giugno 2021. Se necessario, i club dovranno adeguare il numero di partite, ma è troppo presto per dire qualcosa».
VALENCIA-ATALANTA – «Per l’Europeo dovevamo esaminare più di 100 contratti, parlare con sponsor e broadcaster. Non si fa in un giorno. Quando c’è stata Valencia-Atalanta, si giocava ancora dappertutto in Europa. Era a porte chiuse e sui tifosi radunati davanti allo stadio la giurisdizione era delle autorità spagnole. Ho sentito anche una critica idiota per l’andata a Milano. Il 19 febbraio nessuno sapeva che la Lombardia sarebbe stata il centro dell’epidemia. Chi eravamo per dire non si gioca? Ci sono autorità preposte».
FFP – «La crisi coinvolge anche i club: abbiamo già posticipato alcuni requisiti da fine marzo a fine aprile. Dipende da come si evolverà la situazione. Nulla sarà più lo stesso, dopo questo anno terribile, nel mondo intero».