Mattia Zaccagni è senza ombra di dubbio una delle rivelazioni di questo campionato. Il centrocampista sotto la guida del maestro Juric ha già collezionato 5 reti e 5 assist in sole 22 presenze, ed il futuro è tutto dalla sua parte. Per scoprire i segreti del classe ’95 vi riportiamo alcuni dei passaggi dell’intervista concessa a Sportweek:
I TANTI COMPLIMENTI – «Mi rendono orgoglioso. Vero, il mister lo ha ripetuto più volte, pure davanti ai miei compagni di squadra: ‘Mattia è uno dei giocatori più intelligenti che abbia mai allenato’. Il calcio di Juric è un meccanismo di precisione e curato nei dettagli. Io mi ci trovo bene. Dal punto di vista tattico, già da ragazzino ero più avanti degli altri. È una dote che ho di mio e che gli allenatori delle giovanili mi hanno aiutato a sviluppare. Intuisco come e in quale posizione smarcarmi, in quali spazi posso lanciarmi».
FAMIGLIA E SACRIFICIO – «I miei mi hanno aiutato a costruire il mio sogno. Sono di Bellaria, in Romagna, dove la famiglia ha un hotel, Villa Saba, affacciato sul mare. Ho una sorella, Francesca, di un anno più grande, che lavora in un negozio di design per la casa e d’estate dà una mano in albergo. Da ragazzo ho portato qualche caffè ai tavoli. Per il resto, sempre e solo calcio. Quando vedevo un pallone per me si fermava il mondo: mi fiondavo a giocare, e fa niente se gli altri erano più grandi. Ricordo le partite sul campetto della parrocchia, ovviamente in asfalto. Cinque-sei ore di partita, rientravo a casa distrutto. E con le ginocchia sbucciate»
IL MODELLO – «Più che modello, idolo: Alessandro Del Piero. Sono cresciuto col suo poster in cameretta. Oggi mi piace Modric, per la tecnica e la facilità nel superare l’avversario».