di Andrea Sperti
Il protagonista della nostra storia è nato tra le Ande e l’Oceano Pacifico, esattamente a Guachené in Colombia. In quella stessa zona sono nati Cristian Zapata e Davinson Sanchez, due che sanno come difendere la loro porta. In realtà, anche la storia che vi vogliamo raccontare oggi parla di un difensore, all’anagrafe Yerry Fernando Mina Gonzaléz. Il classe ’94, seppur ancora giovane, è già entrato nella storia del suo Paese, diventando il primo colombiano ad indossare la maglia del Barcellona.
Gli inizi da portiere e la scalata fino al Barcellona
Eppure da bambino, l’attuale difensore dell’Everton, sembrava più portato a stare tra i pali di una porta, come facevano lo zio ed il padre, entrambi estremi difensori in patria. Lui, però, ha capito presto che era più divertente provare a fermare gli avversari, posizionandosi dapprima davanti alla difesa e poi 10 metri più indietro. Con il passare del tempo, Mina ha saputo interpretare più ruoli, rappresentando il prototipo del difensore moderno ed iniziando la sua scalata, che lo ha portato dal Deportivo Pasto al Barcellona ed ora all’Everton, passando per Santa Fè e Palmeiras.
L’arrivo al Barcellona e gli allenamenti con i fenomeni blaugrana
A gennaio nel 2018, dopo alcune ottime prestazioni del centrale colombiano, alla porta del Palmeiras ha bussato il Barcellona, proponendo circa 12 milioni di euro per il cartellino del giovane. Nonostante in blaugrana l’esperienza non sia stata indimenticabile, con poche presenze all’attivo ed una concorrenza spietata nel reparto difensivo, Mina ha iniziato a conoscere il calcio europeo, certamente diverso da quello che si gioca nel suo Paese d’origine.
Il giovane difensore al suo arrivo in Spagna ha legato, fin da subito, con i fenomeni del Barcellona e, durante un’intervista, ha raccontato un curioso aneddoto riguardante gli allenamenti svolti con Messi e compagni: «Appena sono arrivato per creare subito l’atmosfera ideale ho cominciato a scommettere con Messi, Suarez e Iniesta a chi calciava meglio le punizioni in allenamento. Poi un giorno mi sono fermato e ho capito… Mi stavano togliendo 50 euro al giorno. E mi sono detto: “Sto pagando questi ragazzi per andare a fare shopping”. Sono dei mostri e riescono a mettere la palla dove vogliono. Sono grandi campioni e persone molto intelligenti»
Il Mondiale del 2018 ed il gol in mutande
Il colombiano ha ottenuto la nomina di difensore goleador solo dopo il suo passaggio al Barcellona. Il classe ’94, infatti, ha disputato un Mondiale da incorniciare nel 2018, segnando tre reti, tutte di testa su calcio da fermo, diventando il primo difensore a segnare in tre partite di fila nella competizione, ed eguagliando il record di gol segnati in un Mondiale che apparteneva a Paul Breitner e Andreas Brehme. A dire il vero, le sue doti nell’area avversaria si erano già intraviste nella sfida tra Uruguay e Colombia del 2016. Durante la decima giornata delle qualificazioni al Mondiale, infatti, il difensore ha segnato il gol del 2 a 2, mandando in visibilio il popolo colombiano. Yerry ha siglato quella rete praticamente in mutande, festeggiando la marcatura con tanto di danza in slip.
L’Everton e Carlo Ancelotti
Con l’Everton, squadra che lo ha prelevato dal Barcellona nell’estate post Mondiale russo, Yerry sta dimostrando tutto il suo valore. In questa stagione ha già collezionato 26 presenze, condite da 2 gol ed un assist.
26 anni sono troppo pochi per avere rimpianti ma chissà, forse ogni tanto Mina ripensa ancora al Barcellona ed a quell’avventura durata troppo poco per essere vissuta appieno.
Ora, però, è tempo di nuove sfide, perché l’Everton con l’arrivo di Ancelotti ha iniziato un nuovo progetto ed il difensore colombiano è una delle certezze del tecnico italiano.