Quanto costa Ibrahimovic?
Boban e Maldini, ‘all’epoca’, hanno sfruttato l’occasione del cartellino a costo zero, visto che Ibra si era svincolato dai Galaxy, ma ovviamente il classe ’81 ha fatto valere le sue richieste di ingaggio, venendo accontentato.
Nella scorsa stagione, ha percepito 3 milioni netti per i primi 6 mesi di contratto. Mentre quest’anno, il rinnovo è stato fissato a 7 milioni netti. Il costo a carico del Milan quindi, al lordo delle tasse, per i 18 mesi di contrattualizzazione ammonta a 18 milioni. Questo scenderebbe a 13 milioni, quindi con un risparmio di 5 milioni per le casse rossonere, se venisse applicato il Decreto Crescita che offre una fiscalità agevolata per chi arriva dall’estero, a patto che Ibrahimovic rimanga in Italia fino al 2022: una ragione in più rinnovare per un’altra stagione. Anche perché, indipendentemente dallo sgravio, il rendimento di Ibra vale un altro rinnovo, nonostante i 40 anni il prossimo 3 ottobre.
Numeri e progetti
L’appeal di Ibra è fuori discussione, anche se il contesto legato alla pandemia ha rallentato tutti i processi.
Nel 2019-2020, il Milan ha subito un calo dei ricavi commerciali per 4.6 milioni, sia a causa del Covid (hospitality San Siro, Casa Milan) sia per la scadenza di alcuni contratti. Così il club rossonero ha fatto registrare il minimo storico: 52 milioni di introiti da tutta l’area marketing, contro i 173 della Juventus. Tuttavia il merchandising ha mantenuto i numeri del 2018-2019, nonostante il lockdown: la maglietta di Zlatan Ibrahimovic è la più venduta, davanti a quelle di Sandro Tonali e Theo Hernandez.
Sempre secondo quanto si legge su La Gazzetta dello Sport, «è stato già avviato il piano di rilancio, attraverso un rafforzamento dell’organizzazione e un potenziamento del lavoro di engagement verso i fan di tutto il mondo (+80% dei contenuti digitali rispetto alla scorsa stagione, nuovo sito e nuova app, lancio dell’Ac Milan Digital Summer Tour in Cina con 20 milioni di “impressioni” sulle piattaforme). Un piano che poggia su un binomio: Ibrahimovic e i giovani talenti. L’obiettivo è rivitalizzare un marchio che, nonostante la lunga crisi degli ultimi anni, conserva un suo fascino a livello internazionale: il Milan è l’ottava squadra di calcio più seguita al mondo, secondo Nielsen. Gli studi dimostrano che è cominciato uno “svecchiamento” del tifo, grazie alla popolarità di Zlatan tra i giovani, unita all’interesse generato dai vari Bennacer, Hernandez, Leao, Tonali».
Obiettivo
Tra il dicembre 2019 e il settembre 2020, in base alle rilevazioni di Nielsen Fans Insights, la quota degli appassionati rossoneri tra i 16 e i 29 anni è cresciuta dal 25% al 26,3% della fanbase globale del Milan, con un incremento dell’incidenza del 5% a scapito delle fasce 30-49 anni e 50-69 anni.
Ibra sta contribuendo al ricambio generazionale.
In merito a questo fenomeno, il responsabile dell’area consulenza di Nielsen Sports, Tommaso Mattei, ha dichiarato:
«Queste dinamiche sulla fanbase non hanno un impatto economico nel brevissimo termine ma sono invece sostanziali e strategiche per lo sviluppo commerciale nel medio e lungo termine. Avere una platea più giovane dei competitor, ed anche più interattiva sui canali digitali, significa essere più attrattivi verso le aziende potenziali sponsor, ma anche avere vita più facile nel comprendere prodotti e servizi da sviluppare per consolidare la relazione con il pubblico».
Infine, guardando semplicemente all’aspetto economico, la vera svolta può arrivare solo con il ritorno in Champions League.
Non semplicemente per i ricchi premi (almeno 40 milioni) ma anche per l’effetto a cascata sulle sponsorship e (alla riapertura degli impianti) sul botteghino. È questa la sfida principale dei rossoneri, ormai assenti da sette anni dalla coppa più prestigiosa del continente. Ed è questo, anche, «il contributo più ‘liquido’ che può fornire Ibrahimovic».